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PROGETTI PSICOSOCIALI E SPORT

a cura di dott. Marco Gritti

                               

​Con molti ragazzi, che presentano forme di fragilità sociale, ci troviamo di fronte ad una assenza (di curiosità, di abilità, di ricettività), intesa non come premessa di un desiderio di cambiamento, ma come forza paralizzante del proprio sviluppo. Un’assenza che si traduce in incapacità di immaginare cambiamenti futuri di scenario. Capacità perduta di potersi ‘sognare’ diversi da come si è, in rapporto ad un ‘come si sarà’ spostato in un tempo a venire.
Il ruolo sociale di questi ragazzi si va quindi a definire in ruoli devianti, rigidi e immodificabili (l’asino, il buffone, il disturbatore, il ribelle).
Probabilmente è possibile identificare un momento nella storia di apprendimento di questi ragazzi in cui la presunzione di possedere le competenze necessarie alla competizione sociale (onnipotenza) si è rivelata un'illusione.
La delusione seguente allo scacco subito al proprio sé può determinare effetti depressivi a cui per reazione si risponde con il ribellismo, oppure con l’inibizione.
Il paradosso che questi ragazzi sono stati via via costretti a comporre dentro di sé è stato allora il seguente: non è possibile/non voglio conoscere ciò che in realtà desidero conoscere, che vorrei tanto conoscere.

Insomma, si è giunti alla seguente equazione: non posso = non voglio.
L’obiettivo allora è ricostruire le condizioni del desiderio.
Il desiderio non può essere dato o imposto, ma si può stabilire uno scenario (riabilitativo) che possa evocarlo, che riesca a suscitare la curiosità per la scoperta.
Questo scenario, possibile in contesti organizzativi e di progettazione favorevoli, può trovare nello Sport uno strumento di elezione permettendo al ragazzo, in un contesto ludico e motivante, di vivere esperienze di apprendimento che coinvolgano i sensi e facciano della relazione con i pari e con l’adulto la materia stessa dell’apprendere. Un fare Sport che possa aiutare a ritrovare quindi, nel processo di riabilitazione sociale, una ritrovata capacità di immaginare e di progettare il proprio
futuro in modo proattivo.

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